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glieri e 140 marinai.
-dal 12 al 19 ottobre: occupazione di Pao-ting-fu.
L'operazione fu condotta formando due colonne di
truppe internazionali: quella proveniente da Tien-Tsin
comprendeva 358 italiani mentre quella partita da
Pechino comprendeva 516 italiani.
-3/4 novembre: occupazione di Cu-nan-shien. L'azione
fu condotta al comando del col. Garioni e vi partecipa-
rono circa 170 italiani.
-dal 12 al 26 novembre: spedizione a Kalgan.
All'occupazione della città e di altre località limitrofe
parteciparono 599 italiani. Si giunse così in pieno
inverno, con temperature che spesso arrivavano ai 10
gradi sotto zero. Ciononostante le nostre truppe parte-
ciparono a numerose spedizioni le cui finalità erano
quelle di sedare sul nascere l'insorgere di focolai di ten-
sione o di punire piccole bande di armati che agivano
sul territorio. Le principali azioni di questo tipo furono
condotte a Er-lan-ciuan; Tung-Ciao; Ma-fang-tshwang
e Ping-Ku-shien. Dopo queste operazioni la situazione
si avviò verso la normalità.
Nel frattempo (il 26.10.1900) erano iniziate le trattati-
ve per porre fine al conflitto. Il 24 dicembre 1900 il
Corpo diplomatico degli alleati presentò infatti le con-
dizioni di pace alle autorità cinesi. Ci vollero ben nove
mesi di discussioni prima di arrivare al testo definitivo;
questo fu firmato a Pechino il 7.9.1901. Era quindi
ufficialmente finita la guerra dei Boxers.
In base alle disposizioni del Trattato di Pace l'Italia
ebbe la sua Concessione a Tien-Tsin (Fig. 6), consi-
stente in un appezzamento di terreno lungo un chilo-
metro e largo cinquecento metri. Uff icialmente, la
Concessione divenne tale a partire dal 7.6.1902 ma in
proposito bisogna precisare che l'occupazione dell'ap-
posita area da parte delle truppe italiane era già avve-
nuta nel gennaio del 1901 (diversamente dal 1899
l'Italia disponeva ora di una forza d'occupazione in
loco). Nei momenti di maggiore splendore la
Concessione arriverà ad avere una popolazione di circa
10.000 abitanti, dei quali gli italiani erano circa 300.
A questo punto non c'era più bisogno di mantenere in
Cina l'intero Corpo di spedizione e furono pertanto
avviate le operazioni per il rimpatrio. Un primo sca-
glione di 1.221 uomini tra ufficiali e truppa si imbarcò
il 4.8.1901 sui piroscafi Singapore e Washington (Fig.
7); del R. Esercito rimanevano pertanto ancora in zona
Fig. 12
23.9.1901
Altro esempio
simile al precedente;
questa volta tramite
l'ufficio tedesco di Shanghai
Fig. 13
17.7.1903 Cartolina
con il bollo (colore verde)
"Comando Truppe Italiane
in Cina".
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