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5° periodo - Dagli anni post prima
guerra mondiale all'invasione
giapponese del 1937
Storia
Fu questo il periodo dei “signori della guerra” e del
conflitto tra nazionalisti e comunisti. Approfittando del
vuoto di potere del governo centrale, i generali ed i
governatori delle province cinesi arrivarono a gestire in
proprio i diversi territori. Così, nel 1926, l'esercito
nazionalista di Canton (con a capo Chiang kai Scek)
marciò verso le province del nord per sconfiggere i
potentati locali; la spedizione ebbe successo e la sede
del Governo fu pertanto trasferita a Wuhan. Nel 1927
iniziò la lunga guerra tra comunisti e nazionalisti. Nel
1934, approfittando della situazione, il Giappone riuscì
a nominare Pu Yi (ultimo discendente della dinastia
Manciù) a capo del Manchukuo (dal 1931 questa regio-
ne era diventata uno stato satellite del Giappone in
Manciuria). Si arrivò quindi a quella che è passata alla
storia come la “Lunga marcia”. In quella vicenda, a
cavallo tra il 1934 ed il 1935, circa 100.000 soldati
comunisti abbandonarono il Jiangxi incalzati dall'eser-
cito nazionalista e dopo aver percorso circa 10.000 km.
si misero in salvo nella zona dello Shaanxi. Fu durante
questa marcia che Mao Zedong fu consacrato a capo
del movimento e dell'esercito comunista.
In quegli anni, rispetto ai suddetti avvenimenti, la situa-
zione per gli italiani si mantenne abbastanza tranquilla
(fig. 30). Per la prima volta, nel 1922, l'incrociatore
Libia giunse in circumnavigazione in Cina; di lì a poco
e per qualche anno, seppure saltuariamente, sarebbe
stata questa la principale zona d'operazioni per la nave
Soldati italiani in Cina
1866/1946
Seconda parte: dalla prima guerra mondiale al Trattato di pace
Valter Astolfi
Fig. 30
Cartolina
fotografica
con una
veduta
dell'interno
della
Concessione
italiana a
Tien-Tsin
durante le
esercitazioni
dei nostri
soldati.
 
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