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1° Periodo - Dall'unità d'Italia alla
guerra dei Boxers
Storia
Per noi italiani la Cina è dall'altra parte del mondo.
Malgrado tanta distanza la presenza di sol-
dati italiani in quel paese risale addirittura
a subito dopo la costituzione del regno
d'Italia. Infatti, nel 1866 la cor vetta
Magenta fu inviata in Cina (ed in
Giappone) per stabilire le prime relazioni
politico - economiche con quello che allora
veniva anche chiamato il "Celeste Impero".
Nel 1869 fu la volta della nave Principessa
Clotilde e poi, nel 1873, della Governolo e
della Vedetta. Ar rivò poi l'incrociatore
Cristoforo Colombo che sostò in Cina dal
gennaio 1884 al luglio 1885 e quindi la
nave-avviso Rapido che vi rimase dal mag-
gio 1886 al settembre 1887. Dopodiché,
altre navi si avvicendarono in Cina, sempre
con finalità di rappresentanza (a quell'epo-
ca tutte le grandi potenze mandavano le
loro flotte in giro per il mondo per "mostra-
re la bandiera"), f ino a quando la cosiddet-
ta "guerra dei Boxers" (1900 - 1901) non
determinò un cambiamento della situazio-
ne e l'insorgere di concrete esigenze milita-
ri. Fino a quel momento le altre navi della
nostra marina militare giunte nei porti cinesi furono:
Volturno (1890/92); Curtatone (1892/93); Umbria
(1894/95); Marco Polo (1898/99); Stromboli, Carlo
Alberto, Liguria, Elba, Etna e Piemonte (1899/900).
Soldati italiani in Cina
1866/1946
Prima parte: dalle origini alla fine della prima guerra mondiale
Valter Astolfi
Fig. 1 - Lettera spedita da Shanghai
dalla R.N. Elba in data 16.5.1899,
diretta a Venezia. Sbarcata a Brindisi è
stata affrancata con 20 cent. e qui
impostata in data 18.6.1899 (bollo
"Brindisi / Centro"). Poiché il peso
superava i 15 gr. a Venezia venne tassa-
ta per il doppio del porto mancante.
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