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ziarono le partenze per la Siberia (tramite ferrovia, con
destinazione Krasnojarsk e Vladivostok).
Le operazioni in Siberia durarono f ino ai primi di ago-
sto del 1919; poi il Corpo di spedizione fu ritirato e tra-
sferito nuovamente in Cina (in particolare a Tien-Tsin)
per essere rimpatriato. Le operazioni di imbarco furo-
no effettuate a scaglioni a causa della scarsità di navi-
glio a disposizione e durarono parecchi mesi; l'ultimo
scaglione di rimpatriandi, oltre 1.200 uomini, fu imbar-
cato il 23.2.1920.
Posta
Come risulta dalla narrazione della parte storica, que-
sto periodo è quasi esclusivamente caratterizzato dalla
posta dei soldati italiani ed ex prigionieri irredenti che
transitarono in ter ritorio cinese in conseguenza delle
vicende legate alla prima guer ra mondiale.
In aggiunta a questa connotazione ce n'è anche un'altra
che rende particolarmente interessante questo periodo.
Fu infatti tra il 1917 ed il 1922 che operarono in Cina
due uffici postali civili italiani, grandemente segnati
nella loro attività dalle suddette vicende: uno fu aperto
a Tien-Tsin e l'altro a Pechino.
Cominciamo dunque da questi due uffici.
Entrambi iniziarono l'attività il 20.9.1917 con la quali-
fica di Ricevitoria Postale di 1^ classe; il servizio era
riservato "al personale addetto alla Legazione ed al
Consolato nonché alla R. Guardia e agli equipaggi
delle RR. Navi" (questo è quanto si legge nel decreto di
istituzione n. 637 che, addirittura, reca la data
dell'11.3.1920 ma la cui decorrenza è il 20.9.1917). I
titolari erano, rispettivamente, il Console italiano a
Tien-Tsin ed il nostro Ambasciatore a Pechino. Sembra
che dopo tre anni di esercizio le funzioni di Ricevitoria
di 1^ classe siano state considerate troppo ampie per il
volume di lavoro dei due uff ici. Con decreto ministe-
riale del 31.1.1921 fu infatti stabilito di limitare il ser-
vizio al solo scambio delle corrispondenze ordinarie,
raccomandate e assicurate ed alla vendita delle carte
valori.
Per quanto riguarda i bolli (annullatore e lineare) non ci
sono differenze tra un ufficio e l'altro se non per il
nome; infatti, per entrambi, la dicitura è "R. POSTE
ITALIANE / TIENTSIN - CINA", oppure "PECHINO
Fig. 23
Lettera raccomandata
espresso spedita tramite
l'ufficio postale
civile italiano di Pechino.
Diretta negli Stati Uniti.
Fig. 24
16.5.1918
Corrispondenza da
Tient-Tsin a Pechino tra
ex prigionieri irredenti.
Viaggiata in franchigia
tramite corriere militare.
Bollo "Distaccamento /
Italiani / Irredenti".
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