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l’Italia ed in altre zone d’interesse strategico) ma della
Missione militare per il controllo sull’attuazione delle
clausole d’armistizio la quale, nei momenti di maggior
consistenza, ar rivò a contare f ino a 123 ufficiali e circa
40 uomini di truppa.
Il primo ad arrivare a Vienna, il 18.12.1918, fu il gen.
Roberto Segre (già designato come capo della
Missione); il successivo giorno 27 arrivò un nucleo di
carabinieri ed il giorno dopo arrivò infine il grosso
della Missione, partito in treno da Vicenza.
Il lavoro svolto dalla Missione
Oltre a quelli tipici del controllo sul disarmo, ecc., i
compiti a cui la Missione doveva far fronte erano mol-
teplici; tra questi, vale la pena di ricordare i seguenti:
a) l’attività di controllo sul rispetto da parte
dell’Austria delle corresponsioni in conto “riparazioni”
dei danni di guerra.
In tale ambito va annoverato il lavoro svolto:
- per la restituzione all’Italia di quanto ancora recupe-
rabile (dopo la dispersione e la vendita a privati) delle
opere d’arte trafugate dagli austriaci fin dalla guerra
del 1866;
- per il recupero del materiale rotabile già esistente
nelle terre redente ed il conseguente ripristino dei col-
legamenti ferroviari tra Italia ed Austria, attraverso i
due transiti del Brennero e di Tarvisio.
- per il recupero dei valori che, su disposizione delle
Fig. 2 – Uso dei francobolli italiani
soprastampati con il valore in corone
su una cartolina spedita dalla Missione
di Vienna con il bollo lineare “Comando
Supremo / Regio Esercito Italiano /
Missione Italiana per l’Armistizio”.
Tariffa per l’interno. La cartolina
è stata impostata il 17.4.1919 presso
l’ufficio civile di Udine dove questi
francobolli (emessi per Trento e Trieste)
non avevano valore; ciononostante
l’affrancatura è stata tollerata. Alquanto
inconsueta l’impostazione ad Udine (la
città si trovava lungo il
percorso del collegamento aereo tra
Vienna e Padova)
Fig. 3 – Recto e verso di una
lettera spedita dalla “Missione
Militare Italiana / Budapest” (vedi
bollo al verso), trasportata con
corriere alla Missione di Vienna
e da qui spedita, ancora con
corriere, f ino a Trento dove è stata
impostata presso l’ufficio posta
militare n. 124 (bollo del
11.7.1919, a fianco del
francobollo). Tale uff icio non ha
ritenuto valida l’affrancatura
(applicata a Budapest o a Vienna) in
quanto formata con un francobollo
soprastampato in centesimi di corona
la cui validità era scaduta
il 20.4.1919. Pertanto, all’arrivo
a Milano (il 15.7.1919) la lettera
è stata tassata per 25 cent.
corrispondenti alla tariffa
per l’interno (vedi segnatasse).
Il mittente è un carabiniere in forza
alla Missione di Vienna,
evidentemente distaccato
a Budapest.
 
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